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Trail running

Virgile Vandewalle e Enrica Dematteis sono i primi vincitori del TOR100 – Cervino-Monte Bianco

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Dai piedi del Cervino a quelli del Monte Bianco. Due montagne uniche e conosciute in tutto il mondo collegate da 100 chilometri di sentieri percorribili a piedi, che per la prima volta sono diventati il terreno di una gara tanto affascinante quanto impegnativa, il TOR100 – Cervino-Monte Bianco. La nuova prova del TORX® with Kailas ha debuttato quest’anno richiamando tanti atleti, soprattutto di alto livello, alcuni dei quali hanno anche dovuto abbandonare prima del traguardo. È il caso di Henri Grosjacques, grande favorito della vigilia dopo aver vinto per due volte il TOR130 – Tot Dret, che si è ritirato a Ollomont dopo aver dato vita ad un bel duello con Virgile Vandewalle. Il belga, decimo nella 90 km della Marathon du Mont-Blanc dello scorso anno, è il primo in assoluto a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del TOR100 (nonché primo belga a vincere una gara del TORX®), insieme a Enrica Dematteis, che dopo il TOR130 dello scorso anno aggiunge nella sua personale bacheca del TORX® un nuovo trofeo.

 

Vandewalle ha preso la testa della classifica dal Rifugio Magià in compagnia di Grosjacques, per poi allungare e dominare, fino ad arrivare al traguardo di Courmayeur alle 12.49 dopo 15h49’11” di gara. Ritiratosi il valdostano, alle spalle del belga è stato Donatello Rota ad arrivare secondo in 17h17’36”, resistendo agli assalti di Mattia Reggidori, terzo in 18h13’12”. “Per me 100 chilometri è una distanza perfetta, è la gara più lunga e con più dislivello che abbia mai fatto. Ho trovato il percorso molto bello e impegnativo”, ha detto Virgile Vandewalle. “Avevo calcolato di metterci 50 minuti in più, quindi sono contento della mia prestazione. Il Tor des Géants®? È ancora troppo presto per pensarci”.

 

Senza storia la gara femminile, con Enrica Dematteis che rispetta ampiamente i pronostici e sfodera una prova magistrale che la piazza all’ottavo posto della classifica assoluta. Non nuova ad entrare nelle top ten generali, Dematteis ha impiegato 20h22’05” per completare la sua corsa, rifilando un distacco di quasi due ore sulle inseguitrici. Seconda è Chiara Innocenti in 22h08’24”, mentre è lotta a quattro tra Caterina CortiAlessandra Joly, Raffaella Canino e Magda Moroni per il terzo posto. “La partenza da Breuil-Cervinia mi è piaciuta molto”, ha detto Enrica Dematteis, “il percorso rispetto al Tot Dret cambia di circa 15 chilometri, oltre alla salita dopo il Barmasse, che è bella tosta. Peccato per il meteo, ma fa parte del gioco, la montagna è anche questo”.

Dopo due secondi posti consecutivi, finalmente per Tiaan Erwee è giunto il momento di salire sul gradino più alto del podio del TOR450 – Tor des Glaciers. Un lunghissimo giro in solitaria, cominciato da Courmayeur alle 20 di venerdì 6 settembre, per farvi ritorno alle 22.09 di mercoledì dopo 122h09’41”.

 

L’atleta del Bailato di Guernsey, originario del Sudafrica, ha compiuto un viaggio solo con se stesso forte dell’esperienza accumulata negli anni, distanziando gli altri fin da subito, ma dovendo fare i conti anche con un’infezione ai polmoni: “Da Cogne in poi, quando ha piovuto tutta la notte, ho avuto dei problemi e ho dovuto gestirli”, spiega Erwee. “È ststa l’edizione più difficile delle tre a cui ho preso parte, le condizioni meteorologiche hanno messo tutti a dura prova: sole, gelo, pioggia, neve. Abbiamo trovato letteralmente tutte le quattro stagioni”. Non c’è stato il confronto con Sébastien Raichon, detentore del record: “Mi sarebbe piaciuto vedere Sébastien sulla linea di partenza. Si è congratulato con me, ma spero di poter confrontarmi ancora con lui, magari vedere i suoi talloni per un po’”, conclude scherzando Erwee. Dietro, lontanissimi, ci sono Volker Fohrmeister, secondo in 138h32’15”, e Alessandro Roncato, terzo in 143h03’01”.

 

Nella mattinata di domani, venerdì, sono attese anche le prime irriducibili donne. Anche Marina Plavan, dopo due terzi posti e un ritiro nel 2022, sta per realizzare il suo sogno di conquistare il primo posto, anche se manca ancora molto e tutto può succedere, visto che il vantaggio su Katja Fink è superiore alle tre ore al Rifugio Crête Sèche, con Sarah Hansel a meno di mezz’ora dall’elvetica.

 

A causa del forte vento e del netto calo delle temperature, è stata attivata la variante V4 prima del Rifugio Crête Sèche, che “taglia” il Mont Gelé e riprende il percorso normale da Berrio Damon.

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